Dall’America della Beat Generation alla Francia rurale, scopriamo insieme 5 viaggi on-the-road raccontati in 5 magnifici libri.
Una cosa è certa: anche se gradualmente torniamo alla normalità, e possiamo cominciare a pianificare lentamente la nostra prossima vacanza, dobbiamo cambiare le nostre abitudini di viaggio. Meglio fare viaggi in treno o in macchina, ma anche – per i più sportivi – in bicicletta o a piedi.
Per darvi coraggio e aiutarvi a trovare l’ispirazione (ma anche per addolcire l’attesa prima di tornare a viaggiare come eravamo abituati) abbiamo selezionato cinque libri che raccontano alcuni dei più bei viaggi on-the-road.
1. Sulla strada, Jack Kerouac, 1957
Impossibile iniziare una lista di questo tipo senza menzionare Sulla strada, un romanzo scritto di getto da Jack Kerouac. Vero e proprio manifesto della Beat Generation, Sulla strada racconta le avventure dell’autore e di Dean Moriarty che altri non è che il leggendario Neal Cassady, l’angelo della Beat Generation.
2. La strada, Jack London, 1907
Prima di essere il famoso scrittore de Il richiamo della foresta, Jack London era un vagabondo, che conduceva una vita di avventura e di pericolo, senza un tetto sopra la testa e che il più delle volte viaggiava clandestinamente sui treni. Questo romanzo autobiografico ripercorre gli anni 1893 e 1894 durante i quali giovane London percorse circa 20.000 chilometri attraverso l’America. Vero simbolo di una gioventù libera e politicamente impegnata, questo libro ha ispirato intere generazioni di giovani americani e ha fortemente influenzato la letteratura americana, Kerouac in primis.
3. Nelle terre estreme (Into the wild), Jon Krakauer, 1996
Il rifiuto di una società moderna corrotta e l’idealizzazione di un ritorno allo stato selvaggio portano Christopher McCandless a lasciare tutto dopo la laurea per vivere il suo ideale di purezza il più vicino possibile alla natura. McCandless è u fortemente influenzato dalle opere di London, Thoreau e Tolstoj. Come facciamo a sapere tutto questo? Grazie al romanzo biografico del giornalista e alpinista Jon Krakauer, che racconta in modo fedele e oggettivo la triste storia di Christopher McCandless, trovato morto all’età di 24 anni, nel profondo delle terre selvagge dell’Alaska. Dopo avergli dedicato un articolo su Outside nel 1993, Krakauer ha deciso, in un resoconto biografico che ha richiesto più di tre anni di ricerca, di rendere omaggio a lui ma anche a tutti gli avventurieri amanti della natura come Everett Ruess o John Muir. Nel 2007, Sean Penn ha adattato questo libro per farne un film, Into the Wild, da vedere se non altro per riempirsi gli occhi dei grandiosi e meravigliosi paesaggi che McCandless, (nel film Alexander Supertramp), esplora durante i suoi due anni di vagabondaggio nel Sud e nell’Ovest americano.
4. Sentieri neri, Sylvain Tesson, 2016
Passiamo a un po’ di letteratura francese (e contemporanea): Sentieri neri è la storia autobiografica di Sylvain Tesson che racconta il suo viaggio a piedi attraverso la Francia. Direi che è una lettura particolarmente appropriata in previsione dell’estate che ci aspetta. Nell’agosto 2014 Sylvain Tesson cade da un tetto e finisce in coma per diverse settimane. Miracolosamente si riprende e decide, come forma di riabilitazione, di attraversare la Francia a piedi, dal Mercantour alla penisola del Cotentin. È una Francia rurale dimenticata quella che Sylvain Tesson esplora nell’estate del 2015, e lo fa utilizzando solo i “sentieri neri” tracciati sulle mappe IGN.
5. La crociera del rottame vagante, F. Scott Fitzgerald, 1924
Siamo nel 1920 e Fitzgerald ha appena sposato Zelda. Gli sposi stanno per percorrere 2.000 km in una settimana, spinti dall’amore, dalla spensieratezza e dall’entusiasmo spensierato della loro gioventù. A bordo di un vecchio Marmon, che chiamano “Nightingale”, lo scrittore e la sua novella sposa si dirigono a sud del Connecticut, solo perché Zelda si è svegliata con la voglia di pesche e biscotti come si fa in Alabama, dove è nata. È un romanzo pieno di freschezza e veloce da leggere. È un piacere scoprire la coppia felice e allegra prima delle lacrime e delle tragedie che conosciamo. Tuttavia, questa odissea può essere tradotta anche come un volo verso la leggerezza, che lascia trasparire qua e là la consapevolezza del tempo che passa inesorabilmente e la malinconia così caratteristica dell’autore de Il Grande Gatsby e Tenera è la Notte.