Valentina Scannapieco ci porta a spasso per Palermo e ci fa provare l’incredibile street food del capoluogo siciliano.
Palermo, capitale italiana della cultura 2018, è una delle più eclettiche realtà italiane, frutto di innumerevoli dominazioni che si riflettono anche sulla gastronomia che conta tra le sue file golosità insolite e abbondanti. Ecco una lista tutta da gustare tra le strade e i mercati della città.
1. I cannoli
Sono nati a Caltanissetta, ma ormai sono il simbolo di tutta la Sicilia. Circondati da mille leggende, si dice che questi croccanti cilindri di cialda ripieni di ricotta rappresentino fecondità, forza generatrice, e allontanino anche le influenze maligne. Sarà vero? Ciò di cui son sicura, invece, è che mangiarne uno fa spuntare un bellissimo sorriso in volto. Ce ne sono tante versioni, con i pezzetti di cioccolato, con i canditi, con la ricotta più granulosa o più liscia; assaggiale tutte e poi scegli la tua preferita.
2. Iris, fritta o al forno?
Pasta lievitata dolce ripiena di crema alla ricotta, cioccolato o granella di pistacchi. L’Iris, fritta o al forno, è un dolce un po’ meno conosciuto e sponsorizzato ma che ti conquisterà al primo morso. Questo dolce venne preparato dal pasticcere palermitano Antonio Lo Verso per la prima dell’Iris di Mascagni, e riscosse così successo da diventare uno dei simboli della città.
3. La frutta di Martorana
La frutta di Martorana è “cugina” del marzapane e delle paste di mandorla, ed è una dolce e fedele riproduzione della frutta, fatta di farina di mandorle, zucchero e acqua. Nata per opera delle monache della chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (c.d. Martorana), per abbellire gli alberi del giardino, oggi rallegra le vetrine di tutte le pasticcerie palermitane.
4. Lo sfincione
A metà tra pizza e focaccia, lo sfincione o sfincionello è una morbida pasta lievitata condita con salsa di pomodoro, cipolla, formaggio, alici e mollica di pane. Dopo averlo provato – ti consiglio di assaggiarlo appena sfornato dalle panetterie della città – riconoscerai il suo profumo ovunque.
5. Panelle e cazzilli
Le prime sono frittelle di farina di ceci e prezzemolo, le seconde sono crocchette di patate. Puoi gustarle da sole in un pratico “cuoppo”, oppure con del pane (‘u pani chi panelli e cazzilli). Invadono le tavole di tutti i palermitani il 13 dicembre, nel giorno di Santa Lucia – giorno in cui non si mangia pasta – insieme ad arancine e cuccìa.
6. La frittola
Se ami sperimentare, non puoi perderti la frittola. Si tratta di un misto di frattaglie di vitello bollite e poi rosolate, e puoi gustarla all’ingresso del mercato U Capo, sotto Porta Carini, o nel bel mezzo del mercato di Ballarò, dove troverai dei carrettini affollati di clienti già dalle prime ore del mattino (ci vuole un appetito coraggioso per fare una colazione del genere).
7. Le arancine
Fimmine, come la vita: Palermo ti offrirà arancine di ogni gusto – anche dolci. Tu, però, devi assaggiare le classiche accarne – al ragù di carne – e abburro – con mozzarella, besciamella e prosciutto.
Il nostro tour gastronomico termina qui, ma sappi che a Palermo ti aspettano molte altre bontà, non ti resta che partire e assaggiarle tutte.