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Alla scoperta della natura incontaminata della Patagonia

Alla scoperta della natura incontaminata della Patagonia

Ghiacciai, animali selvatici e altre bellezze della natura. Visitare la Patagonia sarà un’esperienza indimenticabile che ti sorprenderà!

La Patagonia è uno degli ultimi posti incontaminati rimasti sulla terra dove la steppa, così aspra e scarsamente popolata, offre paesaggi incantevoli e unici al mondo.

Durante le lunghe tratte fatte con i 4×4 si vedono solo distese di erba, terra rossa, cespugli e alberi bassi che sfidano il vento e, quanto meno te lo aspetti, un cartello di ferro che indica l’accesso a una estancia – che però può trovarsi a 100km da quell’insegna.

Il mio viaggio comincia a Ushuaia, la città della Fine del Mondo. Questa città così suggestiva è racchiusa tra il mare di Drake e il glaciar Martial, e poi il nulla intorno per almeno 250 km; difficile dire “stasera vado a cena fuori nella città vicina”.

A Ushuaia ci sono hotel di varie categorie, il mio consiglio è quello di scegliere un’opzione che vi permetta di godervi la tranquillità del luogo e che sia in una buona posizione per raggiungere il Parco Nazionale della Terra del Fuoco. Questo parco è sorto negli anni ’60 per proteggere la fauna e flora autoctone come gli alberi di nires e lenga; noterete che i vari sentieri che si snodano nel parco ogni tanto si aprono in radure con alberi abbattuti: gli artefici di queste scene così insolite sono i castori che costruiscono dighe sul rio Roca. Si può camminare nella natura silenziosa fino alla laguna Roca, dalla quale si intravvede il territorio cileno.

Durante una delle mie visite a Ushuaia ho preso contatto con un armatore che mette a disposizione una barca a vela per la navigazione nel canale Beagle: è il modo migliore per visitare questa zona perché permette di avvicinarsi con maggiore facilità ai grossi scogli dove bivaccano los pajaros (i cormorani, i kauken, e altri uccelli ) e los lobos (i leoni di mare). Arrivando in barca si può anche fare trekking sull’isola H e fare bird watching. Nella baia, a volte, compaiono anche le balene franche: vederle dalla barca è spettacolare.

Con due ore di volo da Ushuaia si raggiunge El Calafate il cui nome deriva dal “calafate”, un cespuglio con frutti simili ai mirtilli dai quali si fa un’ottima marmellata. La cittadina si trova sulle sponde del Lago Argentino, il più grande della nazione, che fa parte del parco nazionale de Los Glaciares dove si trova il celebre ghiacciaio Perito Moreno.

El Calafate è il punto ideale per organizzare trekking, in particolare partendo da El Chalten, un villaggio costruito a 250 km circa da El Calafate per gli amanti del trekking e “andinisti” che scalano il Cerro Torre e Fitz Roy. All’ingresso del villaggio il guardaparco vi illustrerà le regole da seguire, sia per chi soggiorna nei lodge che per chi decide di campeggiare. Alcuni percorsi si possono fare in autonomia (sempre avvisando il gestore del lodge), mentre per gli itinerari più complessi è possibile prenotare con anticipo la guida andina. A El Calafate ho organizzato una salita con i ramponi sul ghiacciaio del Perito Moreno (alto 60 metri circa e lungo più di 30 km e ampio 5km) accompagnata dalle guide andine. Il Perito Moreno si trova in quello che viene chiamato Brazo Rico del lago e in linea d’aria alle sue spalle si trova un’altra bellezza della natura, il parco nazionale delle Torres del Paine in Cile. Ci siamo avvicinati al ghiacciaio con rispetto ed entusiasmo; visto così da vicino sembra di essere sopra un’enorme meringa dove tra i “ciuffi” di ghiaccio si aprono caverne di un profondo blu cobalto che hanno migliaia di anni e racchiudono la storia di questo fenomeno della natura.

Si può sostare sulle panchine del belvedere posizionato sul fronte opposto e si può ascoltare il ghiacciaio che “parla” con i suoi schiocchi (lo stesso rumore che si sente quando si butta un cubetto di ghiaccio in un bicchiere di acqua più calda. Il ghiacciaio è vivo e in continua evoluzione: immensi blocchi di ghiaccio infatti si staccano e cadono in acqua formando onde gigantesche.

Sul lato opposto del lago, il Brazo Norte si trovano i ghiacciai Uppsala e Spegazzini: il primo ha una superficie di 600 chilometri quadrati ed è lungo 60 km, mentre il secondo è più piccolo, misura circa 7 km di lunghezza e ha un fronte di 90 metri di altezza. Imbarcandomi a Puerto Banderas ho navigato sul Canal de los Tempanos, tra gli iceberg di varie sfumature azzurro e blu, per arrivare al ghiacciaio Uppsala. Questo braccio del lago Argentino a volte è mosso come un mare, quindi non è sempre navigabile.

Si può proseguire sbarcando su un pontile dell’estancia Cristina, costruita nel 1912 dall’inglese Joseph Masters che arrivò qui dopo aver letto i reportage di esploratori; acquistò 22.000 ettari di terreno e vi costruì l’estancia per dedicarsi all’allevamento di pecore. Oltre a godervi le bellezze della natura, vi consiglio di fare trekking o di uscire con i gauchos a cavallo e condividere con loro la bevanda tipica, il mate, nella bombilla, sorta di zucca vuota dove mettere in fusione questa erba amara.

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