Abbiamo intervistato Carlo Alberti per sapere qualcosa di più sulla Casa del Prosciutto Alberti che sarà la protagonista dell’evento Musement del 27 ottobre.
Il 27 ottobre avrà luogo un evento imperdibile: in collaborazione con l’Ufficio Turistico della Proloco di San Daniele e il Prosciuttificio Alberti sarà possibile visitare il centro storico passeggiando insieme a un abitante della città, visitare la Casa del Prosciutto Alberti e assaggiare l’eccellenza del suo prosciutto accompagnato da deliziosi formaggi e vini locali.
Per l’occasione abbiamo intervistato Carlo Alberti, il maestro del prosciutto che tiene le redini di un’attività che ha attraversato la storia e i secoli.
Quando ha iniziato a lavorare nel Prosciuttificio? Ci racconti un po’ la storia dell’impresa e di come ne ha preso le redini.
Ho iniziato a lavorare in prosciuttificio all’età di 12 anni, appena sono stato in grado di sollevare un prosciutto intero.
L’Azienda ha ormai 112 anni, ha passato ben due guerre, la crisi del 29, e l’attuale periodo di incertezza economica, ma è rimasta sempre di nostra proprietà e controllo da ben cinque generazioni, tenendo conto anche della partecipazione dei miei due figli Marco e Luca
Come vede le nuove generazioni nel futuro del prosciuttificio?
Marco e Luca che sono la Quinta generazione sono già di notevole aiuto sia per quanto riguarda le attività più concrete dell’azienda, sia nel risolvere le varie problematiche quotidiane, e soprattutto nella gestione in generale dell’azienda.
Qual è il suo legame con il territorio? È influenzato dalla passione per il suo lavoro?
San Daniele è oramai sinonimo di Prosciutto, pertanto il legame è notevole soprattutto in un’azienda come la nostra che, nonostante le nuove tecnologie, ha voluto mantenere la naturalità delle lavorazioni e delle stagionature rispettando tempi e metodi di un tempo.
Un lavoro così specifico e “naturalmente particolare” è appassionante e totalizzante, anche perché implica numerose ore di impegno lavorativo.
La Casa del Prosciutto è una delle poche imprese rimaste dove tutto è fatto artigianalmente; come si concilia questo con la tecnologia e con realtà come Musement?
Non sempre l’artigianalità esclude le tecnologie: Musement ci ha subito colpito molto per la razionale semplicità con cui promuove tecnologicamente territorio, cultura e tradizione si uniscono senza lasciare nulla al caso.
Cosa ha portato alla decisione di aprire l’osteria e, così, non vendere soltanto i prosciutti, ma anche farli assaggiare in loco?
Secondo noi l’arma vincente per un produttore artigiano è quella della promozione diretta del proprio lavoro (senza però “svendere” nulla).
L’Osteria ci permette di far assaggiare quanto produciamo in maniera organizzata, con una gestione famigliare ed appassionata, trasmettendo al cliente finale la passione che si tramanda da generazione in generazione.
Come le è venuta l’idea di creare un evento a San Daniele insieme a Musement?
Avendo già da tempo verificato che Musement è un partner affidabile, abbiamo deciso di condividere con il territorio la possibilità di organizzare un evento, e con Musement ci siamo riusciti in maniera rapida ma ben organizzata.
Clicca qui per partecipare all’evento del 27 ottobre a San Daniele.