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5 cose che non sapevi su Montmartre

5 cose che non sapevi su Montmartre

Ecco 5 leggende e curiosità che riguardano Montmartre.

Montmartre è il vero simbolo della vie boheme e del lato più romantico di Parigi; è un villaggio dentro la città, costituito da un labirinto di vie in cui si può sentire ancora il suono dei passi di artisti famosi e personaggi letterari. Ti sveliamo cinque leggende, curiosità, e fatti che hanno reso questo quartiere dall’atmosfera unica esattamente così com’è oggi.

1. Il “Maquis de Montmartre”, una vera e propria baraccopoli

Montmartre non è sempre stato l’affascinante piccolo quartiere romantico e bohémien che conosciamo oggi. Dall’epoca dei Romani e fino al 1860, Montmartre, che non apparteneva ancora a Parigi, era solo un vasto terreno abbandonato che ospitava un’importante cava di gesso e qualche campo. La maggior parte dei monumenti e degli edifici di Parigi, infatti, è stata costruita col gesso candido e raffinato proveniente da questa cava. Nel 1860 il quartiere di Montmartre fu venduto a poco prezzo e annesso alla capitale; presto divenne un ritrovo di banditi, un rifugio per le persone ai margini della società, e per i parigini che, dopo i famosi interventi urbanistici del Barone Haussmann, non potevano più permettersi di vivere a Parigi, ma anche per gli artisti. Trent’anni dopo, il quartiere era diventato una vera e propria baraccopoli e veniva chiamato “Le Maquis de Montmartre”. All’inizio del XX secolo, i grandi costruttori si accaparrarono il distretto, crearono l’attuale rue Junot e trasformarono Montmartre in un quartiere di lusso che, nonostante tutto, ha saputo mantenere negli anni la sua anima di villaggio bohémien.

2. I mulini di Montmartre 

La collina di Montmartre è alta 128 metri e per questo era il luogo ideale per costruire mulini a vento. Nel XVI e nel XVIII secolo si contavano molti mulini sulla collina: venivano usati per macinare il grano, per la vendemmia, ma anche per macinare l’intonaco della famosa cava di gesso di cui dicevamo prima. Oggi tutti conoscono il Moulin Rouge e la sua storia, così come il famoso Moulin de la Galette e la sua balera ritratto da Auguste Renoir nel 1876. Il Moulin de la Galette era un complesso che comprendeva due mulini, il Blute Fin e il Radet, che sono oggi gli unici due ancora esistenti sulla collina.


Il famoso Moulin de la Galette ritratto anche da Renoir. Photo credit: damiandude on Visualhunt / CC BY-NC

3. La fontana di Saint-Denis o il mito fondatore di Montmartre 

Torniamo per un momento al tempo dei Romani, nel III secolo d. C., quando un giovane vescovo, Denis, fu mandato a Lutèce (era così che veniva chiamata allora Parigi) per evangelizzare quella parte della Gallia. Questo fatto non passò inosservato ai Romani, che erano piuttosto radicali, se ne accorsero rapidamente e presero la netta decisione di condannarlo a morte per decapitazione in cima alla collina che oggi conosciamo come Montmartre. Si dice che il vescovo abbia camminato per sei chilometri tenendo la propria testa fra le braccia e che si sia fermato a lavarla in una fontana prima di crollare qualche metro più avanti; proprio in quel punto venne eretta la Basilica di Saint-Denis. La leggenda del martire è diventata potrebbe spiegare anche l’etimologia del nome della collina, ossia il “Monts martyrum”, il “Monte dei martiri”. Se stai visitando Parigi, fermati alla fontana di Saint-Denis nella piazza Suzanne Buisson (la fontana è riconoscibile per la presenza della statua del santo, che è stata eretta nel 1941). Se hai dei dubbi sulla fedeltà del tuo partner, un sorso d’acqua della fontana risolverà il problema: un vecchio adagio recita “Colei che ha bevuto alla Fontana Saint Denis rimarrà fedele al marito “.
4. La Basilica del Sacro Cuore, sempre più bianca nel corso degli anni

Hai mai notato che la famosa Basilica del Sacro Cuore diventa sempre più bianca col passare degli anni? Questo non è dovuto a lavori di manutenzione e pulizia (necessari, per esempio, per il Duomo di Milano) ma perché è stata costruita con una pietra in un certo senso magica. Se la Basilica abbaglia i visitatori col suo candore scintillante giorno dopo giorno, resistendo all’inquinamento e all’usura del tempo, è perché le pietre utilizzate per la sua costruzione provenivano da una cava di Château-Landon nella Seine-et-Marne. Queste pietre quando entrano in con l’acqua piovana secernono calcare che agisce un po’ come un prodotto autopulente per “la grande meringa” – come ci piace chiamarla. Oltre alla magnifica facciata esterna, anche gli interni della Basilica meritano una visita: parte la facciata esterna, anche l’interno merita di essere visitato, in particolare per il superbo mosaico del coro, uno dei più grandi al mondo e il più grande in Francia.

La Basilica del Sacro Cuore

5. La roccia della strega

Sapevi che esiste una scorciatoia tra rue Lepic e avenue Junot? Una scorciatoia adatta solo ai più coraggiosi… il passaggio della strega! Nel bel mezzo di questo passaggio (oggi sbarrato da un’inferriata) c’è una roccia, la roccia della strega, fonte di innumerevoli leggende. Non sappiamo davvero come questa roccia sia arrivata qui: dopo un’indagine geologica è risultato chiaro che questa pietra non proviene dalla regione, e per questo alcuni addirittura pensano che sia un meteorite. Ciò che è certo è che si tratta dell’ultima traccia del Maquis de Montmartre: si diceva che all’epoca una strega vivesse da sola nella grande casa ai margini della roccia e che i bambini ne fossero spaventati. In realtà la roccia è una vecchia fonte prosciugata e il passaggio venne soprannominato “passaggio della strega” perché da “sourcière” (rabdomante)  a “sorcière” (strega)  il passo è stato breve e l’immaginazione dei bambini ha fatto il resto.

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