Roma non è stata costruita in un giorno, ma neanche l’Opéra Garnier! Ecco 5 cose da sapere sulla storia e sulla costruzione di questo simbolo della Francia.
L’Opéra Garnier è un vero simbolo del Secondo Impero e della Francia, e si erge maestosamente nel cuore di Parigi a Place de L’Opéra. Questa collocazione è stata voluta dal barone Haussmann per consentire ai passanti di contemplare meglio l’edificio, che si distingue e spicca tra gli edifici tutti uguali segnati dall’urbanistica di Haussmann. Musement ha deciso di rivelarti cinque cose da sapere (o approfondire) sull’Opéra Garnier, per prepararti meglio per la tua prossima visita.
1. Perché è nata l’Opéra Garnier
L’Opera Garnier fu costruita per volontà di Napoleone III: l’Imperatore desiderava rispondere al desiderio dell’alta società che voleva disporre di un teatro maestoso e sfarzoso. Napoleone, appena sfuggito all’attentato nella sala un po’ fatiscente e stretta di rue Le Pelletier, pensò che fosse giunto il momento di offrire ai parigini un teatro più sicuro, che avrebbe contribuito al prestigio internazionale della Francia. L’obiettivo era, evidentemente, manifestare al resto del mondo la grandezza e il potere dell’Impero.
2. Come è nata l’Opéra Garnier?
Fu così indetta una gara per la costruzione di quello che sarebbe diventato il nuovo polo dello sfarzo parigino. Per la sorpresa di tutti fu un giovane architetto, Charles Garnier, quasi sconosciuto e inesperto, a vincere il concorso. Il giovane vincitore si impose sugli archistar dell’epoca come Rohault de Fleury, l’architetto della città di Parigi, o Viollet-le-Duc, il preferito dell’Imperatrice. I lavori iniziarono nel 1860 e durarono 15 anni.
3. Il risultato
Charles Garnier si ispirò al passato per creare un capolavoro monumentale, diverso da tutto ciò che esisteva in precedenza. La facciata è ricchissima di bassorilievi e di materiali diversi tra loro, il risultato è piacevole e ispira allegria, e si differenzia dalla pallida freddezza dei monumenti monocromi tipici dell’urbanistica dell’epoca. Varcando la soglia dell’Opéra, l’attenzione viene catturata da una miriade di dettagli diversi: bassorilievi, candelabri, statue ornamenti barocchi, colonne, eleganti decorazioni, e anche un’imponente scalinata! L’alta società dell’epoca andava a teatro per vedere, ma anche per essere vista, era un luogo di mondanità, ed è per questo che Charles Garnier ha dato tanta importanza alla sala quanto al palcoscenico.
4. E in tutto questo che dire del famoso affresco di Marc Chagall?
Anche se l’Opéra Garnier e il celebre affresco di Chagall che ne decora la cupola dci sembrano oggi indissolubilmente legati, il lavoro del pittore franco-bielorusso in realtà risale soltanto al 1964. Inizialmente al suo posto c’era un’opera intitolata Le muse e le ore del giorno e della notte di Jules-Eugène Lenepveu, classica e molto accademica. André Malraux, all’epoca ministro degli Affari Culturali, si rese conto del carattere un po’ triste dell’affresco di Lenepveu e decise di rivolgersi a Marc Chagall, un contemporaneo che ammirava molto. Il nuovo affresco fu giudicato molto negativamente: i critici dissero che un’opera contemporanea non s’inseriva per niente nel contesto di un monumento come l’Opéra, simbolo del Secondo Impero. Certo è che ha fatto parlare di sé e ha portato una ventata di novità sull’Opéra Garnier. L’affresco è un vero concentrato dell’arte di Chagall, un’esplosione di colori, personaggi alati e scene oniriche. Questo nuovo soffitto, sovrapposto all’opera originale che non è stata distrutta, rende omaggio a 14 compositori e alle loro opere.
5. L’Opéra nasconde un lago artificiale sotterraneo
Tutti sanno che tra catacombe e fognature Parigi nasconde sottoterra molti segreti, miti e leggende. Anche l’Opéra ha il suo piccolo segreto, ben sepolto cinque piani sotto terra. Durante la costruzione delle fondamenta dell’Opéra, Charles Garnier si trovò di fronte a un terreno paludoso e quindi instabile; pensò a diverse soluzioni per ovviare a questo problema e infine fu scelta quella di creare un serbatoio pieno d’acqua, che consentisse maggiore tenuta e stabilità. Questa riserva d’acqua avrebbe inoltre permesso di affrontare al meglio un possibile incendio e infatti qui i vigili del fuoco si allenano regolarmente per i loro interventi acquatici. Ci sono molte leggende che riguardano questo lago, tra le altre, quella sul famoso fantasma dell’Opéra: si dice che il giovane, prima di morire e aggirarsi per l’Opéra, sia sopravvissuto diversi anni bevendo l’acqua di questo lago e nutrendosi dei pesci che ancora oggi vivono lì.