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5 delle chiese barocche più belle di Napoli

5 delle chiese barocche più belle di Napoli

Napoli è la città delle cinquecento cupole. Scopriamo insieme 5 delle più belle chiese barocche di Napoli, la loro storia e le curiosità che le riguardano.

Quando visitiamo una città che non abbiamo mai visto, abbiamo voglia di visitarne musei e scoprirne l’arte quanto di girovagare per le sue strade perdendoci tra palazzi bellissime, scorci pittoreschi e negozietti unici nel loro genere. Un modo per unire la scoperta dell’arte e della storia di un posto al girovagare senza una meta è senza dubbio quello di visitare le chiese.

Le facciate delle chiese costituiscono la memoria di una città, il punto in cui la sua vita e gli eventi storici che l’hanno caratterizzata si sono stratificati; il loro interno è spesso uno scrigno che contiene tesori artistici di ogni tipo.

La splendida città di Napoli non ha nulla da invidiare a nessuna città del mondo in fatto di chiese che meritano di essere visitate: si dice infatti che Napoli sia la città dalle 500 cupole e, probabilmente, questo numero è approssimato per difetto.

Al momento ne abbiamo selezionate cinque da scoprire insieme, tra le più belle e di architettura barocca.

Scopriamo insieme 5 delle più belle chiese barocche di Napoli.

1. Certosa di San Martino

La più famosa, nonché uno dei complessi monumentali religiosi più importanti della città. La Certosa di San Martino è senza dubbio anche l’esempio ideale se vogliamo parlare di barocco a Napoli (e ad oggi ospita anche il Museo di San Martino) e comprende circa un centinaio di sale, due chiese, un cortile, quattro cappelle, tre chiostri e giardini pensili. E proprio a proposito di giardini, i giardini pensili della Certosa coprono sette ettari che rispettano e al tempo stesso sfruttano le potenzialità scenografiche della natura, proprio secondo i dettami del barocco.

2. Chiesa del Gesù Nuovo

La chiesa del Gesù Nuovo oltre a essere una delle più belle chiese barocche di Napoli, è unica nel suo genere e molto riconoscibile grazie alla sua facciata caratterizzata da un colore scuro e dalle bugne a punta di diamante. Su queste bugne sono incisi dei segni che hanno dato vita a una leggenda: si pensava che fosse dei graffiti esoterici incisi dai mastri pipernieri con l’intento di proteggere il palazzo; alcuni studiosi sostengono che queste incisioni costituiscano lo spartito in aramaico di un concerto per strumenti a plettro, altri invece che si tratti di simboli alchemici in uso fino al Settecento. La chiesa del Gesù Nuovo è anche la chiesa che presenta la massima concentrazione di di pittura e scultura barocca della città.

3. Chiesa della pietà dei turchini

Una delle chiese monumentali della città di Napoli, fu eretta nel 1592 e ultimata nel 1595. I preziosi marmi colorati dei vari altari sono tipicamente barocchi e tutto l’interno della chiesa ricorda le ricche chiese andaluse; ci sono infatti dieci cappelle laterali e due cappelloni del transetto, tutti decorati con affreschi e dipinti. La chiesa è intitolata ai bambini abbandonati che questa congregazione levò dalla strada e che indossavano un abito talare azzurro.

4. Reale cappella del Tesoro di San Gennaro

Un tripudio di tradizione napoletana. Non solo questa cappella barocca del Duomo di Napoli fatta edificare dai napoletani stessi come voto al patrono della città, San Gennaro, ma è anche una delle più ricche dal punto di vista artistico: contiene infatti dipinti e affreschi dei più importanti artisti dell’epoca, come il Domenichino e il Lanfranco. E’ possibile visitare anche il Museo del Tesoro, dove sono esposti in uno spettacolo davvero mozzafiato tutti gli ex-voto e le offerte di re, papi, membri dell’aristocrazia raccolte per il santo.

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Sacrario

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5. Chiesa di San Gregorio Armeno

San Gregorio Armeno famosa in tutto il mondo per i suoi magnifici presepi e la chiesa (nota anche come Chiesa di Santa Patrizia) è un esempio incredibile di barocco napoletano, oltre ad avere una storia molto affascinante: è stata costruita infatti sulle rovine di un tempio dedicato alla dea pagana Cerere e fu fondata nell’VIII secolo dalle monache di San Basilio in fuga dalle terre d’Oriente dopo aver preso le reliquie di San Gregorio patriarca di Armenia. E’ conosciuta come chiesa di Santa Patrizia perché conserva le spoglie mortali della santa, diventata nel corso dei secoli molto più popolare di San Gregorio e festeggiata per il miracolo del sangue che si liquefa il 25 agosto, quasi come una controparte femminile di San Gennaro.

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