Il Duomo è senza dubbio il simbolo di Milano. Ecco qualche curiosità sulla Cattedrale del capoluogo lombardo di cui forse non eri a conoscenza.
“O mia bela Madunina che te brillet de lontan
tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man”
La Madonnina domina Milano, come dice il famoso ritornello, e domina anche i feed Instagram di milanesi e turisti che se ne innamorano a ogni visita: il Duomo di Milano, con le sue guglie e con le sue vetrate, è il simbolo della città e del suo fermento, oltre che un monumento dalla bellezza straordinaria. Per celebrare lo splendore della Cattedrale milanese ecco sette cose che forse non sapevi sul Duomo di Milano.
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1. (Pagan) Girl Power
Maria è la figura femminile più importante per la religione cattolica ed è proprio a Santa Maria Nascente che la Cattedrale milanese è consacrata. Prima però, la chiesa che sorgeva al posto del Duomo era dedicata a una misteriosa e bellissima vergine nera, Belisama, dea madre celtica. Nel corso dei secoli, la chiesa fu abbattuta e riedificata svariate volte, ma venne sempre dedicata a figure femminili di spicco come Minerva e, in seguito, Santa Tecla.
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2. È a tutti gli effetti la chiesa dei milanesi
I cittadini milanesi sono molto legati alla loro Madonnina, e ne hanno ben donde. La cattedrale infatti è stata fortemente voluta dagli abitanti della città, al punto che alcuni dei milanesi più facoltosi presero parte attiva al progetto finanziandone la faraonica e lunghissima costruzione. Addirittura Gian Galeazzo Visconti in persona, il primo Duca di Milano, fornì i blocchi di marmo dalle caratteristiche venature rosate che contraddistinguono il Duomo e che lo rendono così bello a ogni ora del giorno, con ogni luce.
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3. Uffa!
Proprio legato a quei blocchi di marmo c’è un intercalare, usatissimo dagli adolescenti non solo milanesi, ma di tutto lo Stivale. “Uffa”, l’espressione che esprime disappunto, fatica e fastidio, viene proprio dalla sigla che si trovava sui blocchi di marmo “AUF“, ovvero ad usum fabricae. Questa sigla era stata fatta apporre sui blocchi dallo stesso Visconti in modo il marmo fosse importato dal lago Maggiore senza essere sottoposto a tassazione (per questo motivo si dice anche “a ufo”, per intendere una cosa fatta a scrocco). La sigla diede origine all’esclamazione “auf!” che poi diventò “uffa!”.
4. Una reliquia importante
Tra sarcofagi, crocifissi, lapidi (tra cui quella che segna l’inizio dei lavori del 1386), le navate del Duomo custodiscono un’importantissima reliquia, un chiodo della croce di Cristo, nientemeno. La leggenda racconta che Sant’Ambrogio in persona la trovò nella bottega di un fabbro che nonostante le martellate non riusciva a scalfirlo. Il chiodo si trova nel tabernacolo a croce raggiata al culmine della volta della prima campata destra.
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5. Un parafulmine sotto mentite spoglie
Grazie all’alabarda che reca in mano fieramente, la Madonnina veglia sulla città e sul Duomo non solo in modo simbolico. Con questa infatti tiene sì lontani gli spiriti maligni e sconfigge le forze demoniache, ma protegge la Cattedrale quando le condizioni atmosferiche si fanno sfavorevoli. L’alabarda della Madonnina di rame dorato è infatti un parafulmine perfettamente funzionante. Perché ok appellarsi al potere salvifico della preghiera, ma è bene non farsi trovare impreparati quando le avversità sono terrene e banalmente meteorologiche.
6. Niente di più alto
A Milano nessun edificio può essere più alto della Madonnina del Duomo. Non si tratta di scaramanzia, ma di legge, una legge varata negli anni ‘30, per essere precisi. Ma come, direte voi, e il Pirellone? E i nuovi grattacieli come Torre Isozaki? La Madonnina del Duomo si trova al 108,5 metri di altezza, mentre Torre Isozaki ne misura 202, ma non per questo la legge è stata infranta: su Torre Isozaki è stata posta una copia della statuetta di rame, così che la Madonnina possa sempre vedere Milano dal punto più alto e privilegiato.
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7. Il cimitero delle statue
Vi siete mai chiesti che fine facciano le statue che decorano le guglie del Duomo, mano a mano che vengono sostituite con delle copie nuove in condizioni migliori? Nel 2016 il fotogiornalista Alessandro Gandolfi ha pubblicato su National Geographic un reportage dedicato al Duomo di Milano e alla sua fabbrica; Gandolfi risponde a questa domanda con degli scatti incredibili di un luogo inaccessibile al pubblico, il “Cimitero delle Statue”.
Se volete visitare il Duomo di Milano tenete conto che apre tutti i giorni alle 9 e chiude alle 19.
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Fonti: M. A. Beltramini, 101 cose da fare a Milano almeno una volta nella vita, Newton Compton Editori