Scopriamo insieme quali sono le leggende che aleggiano su alcuni dei luoghi più affascinanti e misteriosi di Venezia.
Venezia è una città incredibile, ma è anche un luogo molto misterioso e affascinante. Le piccole calli tortuose, i canali, gli edifici maestosi e talvolta disabitati, e la nebbia della laguna si prestano a essere i protagonisti di fantasie gotiche e romantiche, e sono molti i personaggi letterari ad aver camminato per le sue vie, da Casanova, al Moro, al perfido Jago. Incontri torbidi, fantasmi, leggende, magia e superstizione: vediamo insieme quali sono i luoghi di Venezia che potrebbero tornarti utili nel caso in cui avessi un romanzo gotico o dell’orrore nel cassetto.
1. Il fantasma dei Giardini della Biennale
Non tutti i fantasmi vengono per nuocere. È il caso di questo simpatico e protettivo fantasma a cui è stata dedicata una statua accanto a quella di Garibaldi nei Giardini della Biennale. Un vecchietto che passava di lì una notte si accorse della sua presenza: raccontò di essere stato colpito da “un’ombra rossa” e, dopo una serie di indagini, i cittadini scoprirono che si trattava della giubba rossa Giuseppe Zolli che aveva promesso di vegliare per sempre su Garibaldi. Si dice che dopo che la statua fu eretta il fantasma sparì.
2. Campo dei Mori
Questa piazza è chiamata così per la presenza di tre statue in pietra d’Istria. Queste statue sono i Tre Mori, tre fratelli ricchi commercianti di seta; “sono” perché si dice che non si tratti di statue, ma proprio dei tre fratelli trasformati in pietra da un malvagio incantesimo.
3. Ca’ Dario, il palazzo maledetto
Un magnifico palazzo sul Canal Grande, una facciata che non passa inosservata e una storia da brividi. Su Ca’ Dario grava una pesante maledizione: tutti i suoi proprietari sono destinati, nel migliore dei casi, a finire in bancarotta, nel peggiore, a morire di morte violenta. Questa sorte toccò ai primi eredi del palazzo e anche a tutti coloro che ne divennero proprietari successivamente (tra gli altri, il manager degli Who, che mentre viveva lì peggiorò la sua dipendenza dalle droghe e finì sul lastrico). Meglio ammirare la bellezza di questo palazzo solo da lontano e al massimo fotografarlo – o dipingerlo, come fece Monet.
4. Ponte dei Sospiri
Il Ponte dei Sospiri ha ben poco di dolce e romantico: il suo nome non si riferisce infatti agli innamorati che sospiravano ammirando la laguna, bensì ai condannati a morte che passavano di lì e sospiravano sapendo cosa li attendeva dall’altra parte del ponte.
5. Palazzo Contarini dal Zaffo
In questo prestigioso e bellissimo palazzo situato lungo le fondamenta Gasparo Contarini a Cannaregio si trova il Casino degli Spiriti, così chiamato per diverse ragioni. Innanzitutto, il rumore della risacca contro le pareti del palazzo, isolato dal resto delle abitazioni, ricorda quello dell’ululato di un fantasma; in secondo luogo, gli “spiriti” sarebbero quelli tormentati di coloro che frequentavano il palazzo all’inizio del ‘500. Artisti, scrittori, pittori, tra cui Giorgione, Tiziano, Sansovino e Luzzo: proprio quest’ultimo sarebbe uno degli spiriti più infelici, poiché si tolse la vita per sottrarsi al dolore dell’amore non ricambiato di Cecilia, amante del Giorgione. Questi spiriti sono stati spesso disturbati da membri di sette che facevano sedute spiritiche per evocarli.
6. Ponte di Rialto
Come ci insegna la letteratura, il Diavolo non dimentica mai un debitore e si indispettisce parecchio quando qualcuno prova a fregarlo. L’architetto che progettò il Ponte di Rialto provò a ingannare il Diavolo che continuava a rallentare i lavori di costruzione del ponte; decise di venire a patti con lui concedendogli l’anima del primo essere vivente che avesse attraversato il ponte, ma venne meno al suo obbligo facendolo attraversare da un gallo. Il Diavolo naturalmente andò su tutte le furie e si vendicò traendo in inganno la moglie incinta dell’architetto, che attraversò il ponte con conseguenze disastrose. Si dice che il fantasma del figlio mai nato dell’architetto vagò a Rialto per molti anni successivi.
7. Le Colonne Acritane
Uno dei luoghi dalla carica esoterica più forte di tutta Venezia. Si tratta di due colonne su cui si possono vedere alcuni monogrammi egizio-siriaci che, ad oggi, nessuno è riuscito a decifrare. Il mistero che circonda queste iscrizioni unito al fatto che le due colonne (bottino di guerra, prese nella chiesa di San Saba in Acri) sono state posizionate un po’ a caso davanti a San Marco, ha dato origine a voci e leggende che parlano di un portale per un’altra dimensione che può essere attraversato solo leggendo e traducendo i monogrammi. Molti invece le interpretano come un simbolo massonico che fa riferimento al Tempio di Salomone.