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Alla scoperta della fioritura di Castelluccio

Alla scoperta della fioritura di Castelluccio

In Les Parisiennes, Arsène Houssaye scriveva «la natura è sempre il migliore dei pittori», e noi di Musement siamo decisamente d’accordo con lui. Vi raccontiamo quindi la fioritura di Castelluccio, da vedere almeno una volta nella vita!

Ho scoperto le Marche circa cinque anni fa. Dopo quattro mesi trascorsi nell’inverno londinese come ragazza alla pari nella famiglia meno comunicativa del mondo, per un bambino di quattro anni ossessionato dalla morte, avevo bisogno di calore umano e di sole. Così sono partita per trascorrere un’estate nelle Marche, nel centro Italia, sulla costa adriatica, e ho scoperto un vero e proprio paradiso perduto, ricco di storia e di leggende, abitato da un popolo autentico, la cui cultura e abitudini scaturiscono direttamente dalla potenza dei suoi paesaggi. Vi assicuro che non ho mai visto paesaggi e flora tanto vari e mutevoli in uno spazio così ristretto. In un istante, si passa da grandi distese di sabbia fine lungo un mare turchese delimitato da scogliere d’argilla e punteggiato da ogni sorta di piante, ad aree caratterizzate da zone montuose rocciose e desertiche, accessibili attraversando l’aperta campagna, verdeggiante e lussureggiante. E, naturalmente, anche la gastronomia è influenzata dall’ambiente e si adatta a esso (ma questa è un’altra storia).


Il Monte Conero con le sue scogliere rocciose

Senza alcun dubbio, la fioritura di Castelluccio di Norcia mostra alla perfezione questa ricca diversità della natura marchigiana. I valloni calcarei che si trovano ai piedi di Castelluccio, al confine tra Marche e Umbriaspogli per la maggior parte dell’anno, da fine maggio a metà luglio si riempiono di fiori di ogni specie e colore creando un tappeto variopinto dalle geometrie sorprendentemente perfette. Questo prodigioso spettacolo della natura, che trasforma il paesaggio quasi lunare in un quadro impressionista, ha un che di cabalistico e, per questo motivo, l’ho catalogato da sempre nella lista dei tesori di cui non fare parola con nessuno per evitare di rovinarlo; oggi però, dopo che i terremoti hanno devastato queste terre, desidero svelare questo segreto, fiduciosa che il turismo non ne rovinerà la bellezza, ma che anzi aiuterà queste zone a riprendersi.


La fioritura nel cuore dei Monti Sibillini

La mia gita nell’altopiano di Castelluccio è diventato un vero e proprio rituale scandito da abitudini molto precise. La giornata inizia sempre con una buona colazione al bar: brioche e caffè macchiato al vetro (così fa più schiuma). Con in testa un cappello di paglia artigianale di Montappone, in provincia di Fermo, una borraccia e la giusta compagnia, comincio il mio viaggio cantando a squarciagola alcuni evergreen della musica pop italiana tenendo il braccio fuori dal finestrino — così, solo perché è estate! È importante tenere conto del fatto che nelle Marche il tempo sembra passare più lentamente: nessuno ha fretta, tutti fanno le cose con calma, niente è mai urgente e il traffico non esiste. Da francese avvezza ai ritmi della vita cittadina, mi ci sono voluti anni per abituarmi a questo stile di vita.

Per questo dopo soltanto un’ora di viaggio è già tempo di fermarsi per una pausa. La tappa è Visso e qui bisogna assolutamente assaggiare le delizie del migliore forno della zona, la Pasticceria Vissana, dove le fette biscottate sono così deliziose, dorate, irresistibilmente profumate e dolci, che non serve neanche spalmarci la marmellata sopra. Subito dopo mi fermo in un minuscolo alimentare di famiglia, Cappa Di Cappa Antonio & C, che vende principalmente formaggi e salumi tipici della zona, ma anche biscotti e dolci fatti in casa, tra cui una strepitosa crostata di ricotta freschissima, così buona che sarei disposta a fare il viaggio da Milano solo per mangiarne una fetta. Al primo boccone, si percepisce la freschezza della ricotta, sicuramente portata direttamente dalla montagna dal pastore, con la sua apetta, la mattina stessa.

Cappa è il luogo ideale dove prendere un panino per il pranzo, basta scegliere il pane (cotto a legna) e il tipo di salume e/o formaggio con cui farcirlo: questa può essere l’occasione ideale per provare il ciauscolo IGP delle Marche, un salame morbido impastato con vino e aglio, ottimo anche da spalmare sui crostini come antipasto. Se dopo il panino ti verrà sete, potrai riempire la borraccia alla fontanella lì vicina da cui sgorga l’acqua pura dei Monti Sibillini, oppure potrai comprare una bottiglietta d’acqua Nerea la cui produzione è appena ripartita dopo il terremoto a Castelsantangelo sul Nera, epicentro di uno dei terremoti più forti e devastanti da 35 anni.


Piazza dei Martiri Vissani, Visso

Dopo questa prima tappa e provvisto d’acqua a sufficienza, imbocca di nuovo la strada per Ussita, uno di quei paesi a cui ero particolarmente legata e che è stato completamente distrutto dalle scosse del 2016. Un borgo fantasma, che ormai non esiste più, perché purtroppo non è stato ancora ricostruito. Era per me una tappa d’obbligo sulla strada della fioritura. Mi piaceva fermarmici per fare picnic lungo il fiume con i panini che mi ero trattenuta dal mangiare durante il viaggio in macchina.
Dopo il terremoto, i paesi dell’entroterra e del parco dei Monti Sibillini che vivevano principalmente di turismo (sci, trekking, mountain bike e molte altre attività) stanno facendo molta fatica a ripartire. Ma l’economia di questi paesi si basa anche sulla produzione di formaggi e salumi e sulla raccolta di tartufi, legumi e cereali, tra cui le famose lenticchie di Castelluccio, la cui coltivazione e raccolta stanno ripartendo poco a poco e che possono essere sostenute con l’acquisto di questi prodotti.

Ma non è il momento di abbattersi, bisogna piuttosto proseguire per arrivare alla meta finale, l’altopiano di Castelluccio, dove la natura si apre davanti ai tuoi occhi in un sorprendente spettacolo colorato, indescrivibile. Tra i valloni profondi e sinuosi, dalla forma arrotondata, sensuale e materna, contrastano i campi di fiori colorati e perfettamente geometrici; un’esplosione di bellezza che con la sua intensità dà vita a un paesaggio sublime, diverso e imprevedibile ogni anno, anzi, ogni giorno. Quest’anno vieni ad ammirare la fioritura di Castelluccio, simbolo di rinascita e di speranza, per sostenere gli agricoltori, i contadini e gli abitanti delle zone colpite e per ricordare che, anche se a volte può essere distruttiva, madre Natura ha anche molto da offrire e, in un incessante ciclo di rinascita, ispira fiducia nel futuro e nella profonda bellezza delle cose e degli uomini.


La meravigliosa fioritura e la vista dalla città di Castelluccio da Norcia

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