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Viaggiare da soli: i consigli dell’esperta Francesca Di Pietro

Viaggiare da soli: i consigli dell’esperta Francesca Di Pietro

Abbiamo intervistato Francesca Di Pietro di “Viaggiare da Soli” per farci raccontare il suo percorso e farci dare qualche prezioso consiglio per viaggiare in solitaria.

 

Tutti, almeno una volta, abbiamo fantasticato di mollare tutto e partire all’avventura, da soli, senza dover rendere conto a nessuno. Tuttavia gli impegni e le paure spesso si mettono di traverso, e non riusciamo a partire da soli nemmeno per un weekend.

C’è chi però ha fatto del viaggiare da soli una vera e propria professione: Francesca Di Pietro è quella che potremmo definire una viaggiatrice professionista. Si occupa di psicologia turistica (e di moltissime altre cose) e aiuta le persone a vedere il viaggio come uno strumento di crescita. Viaggia da sola in giro per il mondo dal 2011 – è una vera auctoritas in materia – e con il suo blog Viaggiare da Soli dà spunti utilissimi a tutti coloro che decidono di mettersi alla prova e fare un viaggio in solitaria, ma anche a chi è già abituato a farlo e vuole consigli da veri professionisti.

Francesca si è raccontata un po’ a Musement e ci ha regalato alcuni dei suoi preziosissimi consigli.

1. Francesca, quali sono le tue radici?

Sono Napoletana, mi sono trasferita a Roma a 18 anni per l’Università, ho studiato Psicologia alla Sapienza, poi ho lavorato circa 10 anni nelle risorse umane di una grande azienda. Nel 2011 ho lasciato l’azienda mi sono presa un anno per pensare e viaggiare e ho deciso di aprire il mio sito viaggiaredasoli.net nel 2012.

2. Cosa ti ha spinto a fondare “Viaggiare da soli”?

Il fatto che in giro per il mondo non incontrassi mai italiani che viaggiavano da soli, specialmente negli ostelli con zaino in spalla; così ho pensato che fosse colpa di un’idea sbagliata del viaggiare in solitaria e ho iniziato a scrivere e parlarne per cercare di scardinare alcuni pregiudizi che condizionano le scelte di molti.

3. Qual è stato il tuo primo viaggio da sola e quale l’ultimo?

Il primo Turchia nel 2008, ultimo Vietnam lo scorso settembre.

4. Cosa ti piace del viaggiare da sola?

La libertà e il senso di “potenza” che ti dà. Perché in viaggio da soli si è onnipotenti, puoi fare tutto quello che vuoi senza limiti e senza sensi di colpa – puoi incontrare moltissime persone, molte di più di quante ne incontreresti viaggiando in gruppo o in coppia.

5. Quali possono essere invece gli aspetti negativi di un’esperienza del genere?

Personalmente non ne trovo molti, a volte è stancante portarsi sempre tutti i bagagli e non avere qualcuno che ti può guardare lo zaino mentre corri in bagno. Un altro problema forse è l’aspetto economico, nel senso che in due è più facile ammortizzare le spese, dalla camera ai trasporti, e questo è importante. Spesso infatti conosco gente durante il viaggio con cui condivido poi alcuni giorni per ridurre le spese, ma avviene solo se sto fuori tanto e se abbiamo la fortuna di andare nella stessa direzione. L’unico aspetto davvero negativo, forse, è che quando stai male te la devi cavare da solo, e può essere faticoso e scoraggiante.

6. Ti sei mai trovata in situazioni pericolose o poco piacevoli durante i tuoi viaggi? Se sì, come le hai affrontate?

No, non mi sono mai trovata in nessuna situazione pericolosa. Mi è capitato però di farmi male e di non poter più camminare: ho chiamato l’assicurazione, e mi è venuta a prendere una macchina con autista e interprete, e da lì mi hanno portato in ospedale. Per fortuna dopo poco stavo meglio e ho ripreso a viaggiare.

7. Quando non viaggi da sola, chi è il tuo compagno di viaggio preferito (o chi sono i tuoi compagni di viaggio preferiti)?

La mia amica Margherita: abbiamo gusti molto simili, stili di vita simili, e siamo molto indipendenti. Quando siamo insieme non ci annoiamo mai, e sappiamo che possiamo separarci e fare cose completamente diverse senza avere sensi di colpa.

8. Tre cose secondo te indispensabili per viaggiare da soli da consigliare ai lettori di Musement.

Non avere pregiudizi, parlare almeno inglese e sorridere sempre quando incontri una persona.

 

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