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8 esperienze culinarie imperdibili in Giappone

8 esperienze culinarie imperdibili in Giappone

C’è una buona ragione se il Giappone gode di una certa reputazione in tema di cibo. Le pietanze più conosciute sono il sushi e il ramen, ma i ristoranti di Tokyo e Kyoto offrono anche prelibatezze e street food meno noti. Ecco quindi alcuni consigli su dove e cosa mangiare in Giappone.

I buongustai vi diranno che mangiare non significa soltanto nutrirsi, ma si tratta di un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Per questo è una sfida programmare un viaggio in un paese foodie friendly come il Giappone: la grande varietà di pietanze e l’idea di poter fare deliziose scoperte quando meno ce lo si aspetta potrebbe mettere un po’ sotto pressione. Ci vuole molto tempo – e anche un pizzico di fortuna – per studiare un itinerario che comprenda giri turistici, divertimento, avventura e pasti deliziosi. È sempre una buona idea chiedere consigli ad amici con cui si condividono le stesse esigenze in fatto di viaggio, e Musement ha fatto proprio questo. Dalle città più famose del Giappone ai pasti più misteriosi e i luoghi in cui trovarli, ecco otto esperienze gastronomiche da non perdere in Giappone.


Il ramen più buono della città alla Tokyo Station

Il ramen alla Tokyo Station

È ormai esplosa in tutto il mondo la moda dei noodles, ed è per questo che ovunque spuntano bar e ristoranti specializzati nella preparazione di questo piatto a base di delizioso brodo con verdure o carne saltate in padella. La pasta in brodo è uno dei comfort food per eccellenza in Asia, e i piatti a base di pasta sono tantissimi e hanno provenienza e tradizioni differenti, ma la ricetta Giapponese è una delle più amate e reperibili anche all’estero. In Giappone ti sentirai magneticamente attratto da questi piatti, ma bisogna assaggiarli in uno dei bar Tokyo Station. La stazione somiglia di più a un gigantesco centro commerciale e vanta alcuni tra i più popolari noodle-bar della capitale, tutti collocati, non a caso, nella Tokyo Ramen Street. Preparati a fare la fila insieme ai pendolari che si fermano qui per avere la loro razione di caldo nutrimento prima di salire sul treno. Uno dei posti migliori è il celebre Rokurinsha con il loro tsukemen-style ramen e un sistema di ordine computerizzato (molto più facile da usare di quanto ci si aspetterebbe).


Assisti all’asta del tonno e assaggia il sushi del mercato del pesce più particolare del mondo, lo Tsukiji Fish Market

Colazione a base di sushi alla Tokyo Fish Auction

Ogni guida turistica consiglia di non perdere lo Tsukiji Fish Market a Tokyo, e noi non saremo da meno. Si tratta del mercato di pesce più grande e affollato del mondo, dove ogni mattina presto ha luogo la famosa asta del tonno. Se riesci a trascinarti fuori dal letto a quell’ora della mattina è decisamente un’attività imperdibile, ma non fidarti degli orari consigliati dalle guide: presentarsi alla cassa alle 4.30 del mattino è troppo tardi, bisogna arrivare lì intorno alle 3 (l’orario perfetto per un’attività post karaoke – a meno di non aver esagerato con i drink). Dopo aver visitato il mercato aver assistito all’asta, vai a fare colazione con il sushi (se il tuo stomaco te lo permette) da Sushi Dai o da Daiwa-sushi. Le code sono lunghe, ma vale la pena aspettare. Assicurati di ordinare il tonno grasso, ovviamente il più fresco che assaggerai nella tua vita. Clicca qui per visitare il sito.


Fai una pausa dal solito cibo giapponese, prova lo shabu-shabu

Shabu-shabu a Shibuya

Una delle esperienze più indimenticabili che ho fatto in Giappone è stata provare un ristorante di shabu-shabu all’angolo della strada dove alloggiavo a Shibuya consigliatomi dal mio padrone di casa di Airb’n’b. Dopo innumerevoli ciotole di ramen, piatti di tempura e pezzi di sushi, lo shabu-shabu è stato una variazione gradita. Si tratta di un piatto di manzo Oumi affettato finemente (venato di grasso bianchissimo) cotto rapidamente nell’acqua bollente insieme ad alcune verdure e poi intinto in diverse salse (come la salsa ponzu). Ci sono molti di posti che lo preparano – come il popolare Shabuzen reso popolare dal film Lost in Translation – ma l’esperienza da Matsukiya è molto più personale. Se riuscite, accaparratevi un tatami in fondo alla sala (se vi presentate tardi potreste avere l’intera sala tutta per voi) dove una cameriera in kimono ti preparerà lo shabu-shabu accanto al tavolo. Nel mio caso, una dolce vecchina giapponese ha cucinato per me, e dato che mi aveva preso subito in simpatia mi ha parlato in giapponese tutta la sera. Ho passato la serata con il sorriso stampato sulla faccia. Le portate arrivano alla velocità della luce, perciò se sei in grado di gestire un pasto sostanzioso prova il menù degustazione che ti darà la possibilità di assaggiare e di concludere il pasto i kishimen noodles, delle tagliatelle cotte nel brodo dello shabu-shabu. Preparatevi a spendere un po’ di più rispetto a una cena a base di noodle (ma meno di quello che spendereste in altri ristoranti a Tokyo) specialmente se perdete il conto delle bottiglie di sake come ho fatto io.


La Yakitori Alley a Tokyo

Lo Yakitori a Piss Ally e un bicchiere della staffa a Golden Gai

Se sei un viaggiatore avventuroso, allora dovrai assolutamente trascorrere una notte tra i quartieri di Piss Alley e Golden Gai a Tokyo. Al centro del quartiere di Shinjuku l’isolato di Golden Gai sembra rimasto fermo nel tempo; qui si intersecano piccole strade piene di minuscoli bar dove la gente del posto beve alcol – prevalentemente – importato. Anche se può sembrare un po’ pericoloso, gli avventori e proprietari dei bar sono amichevoli. L’unico pericolo consiste nello scegliere uno dei pochi bar che servono soltanto i clienti abituali. Qual è il modo migliore per capire se sei il benvenuto? Assicurati che il cartello di ingresso sulla porta sia scritto anche in inglese. Questa serata alcolica va unita a una giro alla scoperta di Piss Ally (che è una traduzione errata dal giapponese di “Via dei ricordi”) troverai, uno accanto all’altro, bancarelle e ristoranti specializzati in Yakitori – spiedini grigliati intinti in salsa dolce. Decidi quale tra tutti ti attira di più e ordina il tuo piatto. Per i più arditi, il menù ha molto da offrire: cuore di pollo, fegatini, intestini pelle, cartilagine, lingua ma anche petto di pollo, asparagi avvolti nella pancetta, maiale con i funghi, peperoni, tofu fritto e molto altro. Se non te la senti di tentare la fortuna con queste pietanze, un giro serale dei locali di Tokyo ti permetterà di assaggiare gli yakitori insieme ad altre delizie locali.


Kushikatsu: spiedini fritti a Osaka

Kushikatsu a Osaka

Se ami gli spiedini di carne, la città di Osaka offre offre una deliziosa alternativa fritta agli yakitori. Nelle vetrine illuminate dal neon dei ristoranti della città vedrai il Kushikatsu: spiedini di carne, verdure, perfino formaggio impanati e fritti. Alcuni camerieri consigliano (di nascosto) di ordinare uno spiedino singolo, in modo da assaggiarne di più tipi, proprio come ho fatto io. I quartieri migliori di Osaka per i migliori ristoranti Kushikatsu sono Dotonbori o Tsutenkaku. Armati di pazienza, vale la pena fare la coda per accaparrarsi un posto da Daruma o da Shiruhisa. Gli spiedini sono serviti in un piatto di metallo e al centro del tavolo c’è un vaso di salsa dolce a cui attingere, poco invitante ma deliziosa. Non fare caso al fatto che anche chi ti ha preceduto ha intinto gli spiedini in quella salsa: ricordati però di non intingere lo spiedino due volte!


Okonomiyaki a Osaka, imperdibile!

Okonomiyaki o Negiyaki a Osaka

Si tratta di due tipi di pancake a base di farina. L’Okonomiyaki è preparato usando un impasto fatto di farina acqua e cavolo, e poi fritto in un piatto tondo e rovente. Come guarnizione puoi scegliere qualunque cosa, dalle fette sottili di carne di maiale al pesce. Il Negiyaki è simile al primo, ma più sottile e ripiegato come una crepes. Tradizionalmente è servito con la soia e guarnito con i cipollotto verde. Vai a Yamamoto per assaggiare il Negiyaki o il Botejyo e a Fukutaro per l’Okonomiyaki.


Mangia come un Samurai a Kanazawa

Pasto Samurai a Kanazawa

Se siete diretti a Kanazawa, la città dove potrete ammirare gli ultimi resti della cultura samurai, una tappa in una tipica izakaya (un mix tra un pub e un ristorante) è obbligatorio. Molte offrono pietanze che sarebbero state sul menu dei samurai. Uno dei più famosi è Itaru Honten. Le code sono epiche perché ovviamente il locale è microscopico. Anche se questo posto è presente in molte guide come locale dove mangiare sushi e sashimi, in realtà il menu offre prevalentemente cibo tipico della regione. Attenzione: questo non è un posto per conservatori. Il pasto inizia con le lumache e finisce con pesce salato o con “involtini primavera” di sardine. E il sake locale è fantastico.


Il rinomato Kaiseki giapponese

Pasto di Kaiseki a Kyoto

Un viaggio culinario in Giappone non è completo senza un tradizionale pasto kaiseki a Kyoto. Il moderno kaiseki si basa su diverse cucine della tradizione giapponese: la cucina della corte imperiale, quella buddista, quella samurai e quella della cerimonia del tè. Tutte insieme formano un delizioso pasto composto da 14 piccole pietanze meravigliosamente presentate, equilibrate ed esotiche. Le ricette sono stagionali, ma l’impostazione e l’ordine dei piatti rimangono uguali: zuppa, sushi, pesce e carne. A Kyoto, la città con più ristoranti stellati del mondo, puoi scegliere tra molte opzioni che vanno da tradizionali ryokan che servono anche la cena a Kitcho, uno dei ristoranti più costosi del mondo. La lista dei ristoranti stellati specializzati in kaiseki è lunga, ma il mio preferito è il mio preferito Kamikura: si trova nel quartiere di Gion, e sembra quasi un ristorante segreto; una volta entrati, l’idea di trovarsi in un posto speciale (e minuscolo) viene confermata. Ci sono solo 9 coperti e si può rimanere incantati ad ammirare il maestro mentre cucina il tuo piatto.  L’arte del kaiseki è unica e davvero affascinante, anche se pressoché sconosciuta, e i prezzi vanno di pari passo con la tradizione stellata.

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