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Il genio di Leonardo 500 anni dopo: 5 cose che non sapevi sulle sue opere

Il genio di Leonardo 500 anni dopo: 5 cose che non sapevi sulle sue opere

Mistero, genio e bellezza: per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, scopriamo insieme alcune curiosità che riguardano opere, più e meno celebri, del Genio del Rinascimento.

Tutti conoscono Leonardo da Vinci: tutti ne hanno sentito parlare, molti l’hanno studiato sui banchi di scuola, altri l’hanno approfondito per interesse personale. Il suo genio è senza tempo e la bellezza delle sue opere, insieme all’alone di mistero che spesso le avvolge, alimenta costantemente l’interesse nei confronti di questo personaggio straordinario.

Quest’anno segna un anniversario importante, quello dei 500 anni dalla sua morte, e noi dovevamo fare qualcosa per celebrarlo.

Avevamo già parlato di uno dei grandi capolavori di Leonardo, l’Ultima Cena, e delle curiosità che lo riguardano, ma i grandi eventi hanno bisogno di grandi festeggiamenti. Per questo motivo abbiamo creato una mappa interattiva dove puoi scoprire curiosità e luoghi in cui si trovano 24 opere di Leonardo: ce n’è per tutti i gusti, opere famose, meno famose, ai quattro angoli del mondo.

Abbiamo poi deciso di condividere i segreti, le curiosità e gli aneddoti più interessanti che riguardano cinque di queste opere per intrattenerti mentre prepari la valigia e organizzi le tappe del tuo prossimo viaggio alla scoperta delle opere di Leonardo, per farti scoprire nuove opere o per vedere con occhi diversi quelle che già conoscevi.

1. Sembra un angelo caduto dal cielo, con ali di uccello: l’Annunciazione

Si tratta di una delle opere giovanili di Leonardo: dipinse l’Annunciazione mentre lavorava nella bottega del Verrocchio e per molto tempo i critici sono stati incerti se attribuirgli la paternità di quest’opera. Ci sono molti elementi curiosi, dai fiori bianchi che l’angelo porge a Maria (simbolo della sua purezza) alla strana angolazione delle braccia della Vergine, ma la nostra attenzione ricade sulle ali dell’angelo: nel Medioevo, gli angeli venivano rappresentati con ali di pavone perché si credeva che la sua carne fosse incorruttibile e per questo veniva usato come simbolo di immortalità. Leonardo scelse di discostarsi dalla tradizione e disegnò per l’angelo Gabriele ali di uccello con piume perfette che, in un secondo momento e da un’altra mano, vennero allungate e rese più simili – almeno nella misura – a quelle di un pavone.

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2. La Dama con Ermellino, la socialite milanese

Possiamo considerare Cecilia Gallerani una delle prime It Girl della storia: non solo infatti la giovane rampolla milanese ebbe il privilegio di essere ritratta dal grande Leonardo, ma nel dipinto di cui è protagonista fornisce anche una testimonianza importante sulla moda dell’epoca. Notiamo una collana di perle nere indossata a doppio giro, di impatto ma sobria in quanto unico gioiello, e l’acconciatura “alla spagnola” rivisitata secondo i dettami dello stile milanese: un raccolto con la riga in mezzo, la coda infilata nel trenzado e una ciocca di capelli passata sotto il mento a incorniciare il viso.

3. La Scapigliata nel 1998

Forse non tutti sanno che Leonardo ha fatto un cammeo insieme a questo disegno in un film degli anni ‘90, Leggenda di un amore: Cinderella. In questa insolita trasposizione cinematografica della fiaba di Perrault, Drew Barrymore interpreta Danielle-Cenerentola al servizio di una perfida Anjelica Huston, e la Fata Madrina che risolve la situazione è nientemeno che il Maestro da Vinci. Nel film, Leonardo si trova ospite alla corte di Francia e mentre sta testando una delle sue geniali invenzioni incontra Danielle: rimane affascinato dalla sua forza d’animo, dalla sua intelligenza acuta e dalla sua sterminata cultura, e non solo cercherà di convincere il Principe ad andare oltre le umili condizioni della fanciulla, ma la aiuterà a partecipare al famigerato ballo, occupandosi del look per la serata e aiutandola a fuggire dalla casa dove la matrigna la teneva prigioniera. Al momento del lieto fine, dona a Danielle un bellissimo disegno che la ritrae: La Scapigliata, con qualche dettaglio differente rispetto all’originale – doveva essere il più somigliante possibile a Drew Barrymore.

4. Gli avvocati del diavolo: il furto della Madonna dei Fusi

Quest’opera è la protagonista di un intrigo degno del miglior romanzo poliziesco. La Madonna dei Fusi apparteneva al Duca di Buccleuch il quale vi era così affezionato che si racconta lo portasse con sé di castello in castello. Il dipinto però fu rubato nel 2003, trafugato dal Castello di Drumlanrig proprio sotto il naso del Duca da una coppia di ladri neozelandesi che si finsero poliziotti in esercitazione. Naturalmente il Duca fece di tutto per ritrovarlo, ingaggiò investigatori privati d’élite, ma per anni nessuno fu in grado di riportare l’opera a casa. Nel 2007, un avvocato chiamò uno degli investigatori del Duca sostenendo di sapere dove si trovasse il quadro e promettendone la restituzione. In un’operazione che coinvolse agenti sotto copertura, squadre speciali anticrimine e che portò all’arresto di quattro persone (risultarono coinvolti degli avvocati di alcuni degli studi legali più rinomati di Scozia), il quadro venne ritrovato e portato in salvo. Purtroppo però, il suo legittimo proprietario, il Duca di Buccleuch, non potè accogliere il suo prezioso tesoro poiché morì un mese prima del suo ritrovamento.

5. Gesù, Giovanni Battista e il Culto del Sole nella Vergine delle Rocce

La Vergine delle Rocce, insieme al Cenacolo e alla Gioconda, è una delle opere di Leonardo che più ha scatenato la fantasia e le speculazioni di critici, ricercatori, scrittori e amanti del mistero. Sono molti coloro che cercano trame esoteriche celate sotto la patina cristiana di quest’opera leonardiana. La Vergine delle Rocce venne commissionata a Leonardo nel 1483 dalla Confraternita laica milanese dell’Immacolata Concezione e prevedeva una composizione diversa da quella che possiamo osservare oggi: doveva essere la tavola centrale di un trittico e doveva rappresentare la Madonna al cospetto di Dio insieme a un gruppo di angeli. Come mai Leonardo si discostò così tanto dal soggetto previsto? Ci sono alcune teorie in merito. Secondo alcuni, Da Vinci avrebbe ambientato la scena nella grotta di San Giovanni Battista a Laorca, una località sopra Lecco che nell’antichità era meta delle popolazioni celtiche: vi è stato ritrovato infatti un sedile della fertilità orientato verso il sole nascente e questo particolare, unito alla posizione di Gesù e di Giovanni Battista, ha indotto a pensare che la volontà di Leonardo fosse quella di rappresentare due momenti del ciclo solare, fondamentali, tra l’altro, in molteplici culti pagani. La Confraternita non accettò quest’opera e Leonardo fu costretto a dipingere un altro quadro.

1 comment

  1. Laura Audi says:

    Buongiorno da Torino!
    Volevo comunicarVi che l’Auotritratto di Leonardo da Vinci sarà nuovamente in mostra a Torino dal 1 gennaio al 8 marzo 2020.
    Non mancate l’occasione di guardare il Volto – Icona del Rinascimento!

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