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Il rito del tè in 6 posti del mondo

Il rito del tè in 6 posti del mondo

Musement ti propone una panoramica sull’arte di servire e bere il tè in 5 paesi del mondo.

Il tè è la seconda bevanda più consumata al mondo. Per noi non è altro che una bevanda tra le altre, ma in molti Paesi il tè e il suo rituale fanno parte di una tradizione antica e profondamente radicata. Scopriamo insieme alcune delle abitudini legate al consumo di tè in cinque paesi del mondo.

1. Five o’clock tea, Inghilterra

Il famoso tè delle cinque scandisce il ritmo della vita degli inglesi da secoli. È una tradizione profondamente radicata nel loro quotidiano, vero simbolo dello stile di vita britannico. Gli inglesi sanno davvero come rendere questo momento particolarmente piacevole e invitante: adorabili servizio di porcellana a fiori, alzate piene di ogni sorta di pasticcini e stuzzichini, dolci e salatii. Il tè in Inghilterra è un’arte! Una tradizione cara a tutti gli inglesi che si rispettino. Se sei in visita a Londra, concediti uno dei migliori afternoon tea della città per vivere un momento unico… con un po’ di latte, se ti piace!

2. Cha No Yu, Giappone

“Cha No Yu”, che in giapponese significa letteralmente “l’acqua calda del tè”, indica quella che in occidente chiamiamo la cerimonia del tè. La cerimonia del tè in Giappone è una delle più codificate al mondo: non è religiosa ma si basa sulla filosofia del buddismo zen che si fonda sul principio della ricerca della bellezza in tutte le cose, l’idea che ogni cosa sia preziosa e ci si debba dedicare pienamente a essa. Il chanoyu si basa quindi sulla contemplazione: l’invitato viene spinto ad ammirare tutto quello che lo circonda, a partire dalla chawan, la tazza di tè dentro la quale è servito il matcha. Prima di bere il tè, l’invitato deve prendersi del tempo per contemplare la tazza e le imperfezioni che la rendono unica e preziosa. Questo ci aiuta a ricordare che il mondo non è perfetto e che bisogna saperne apprezzare tutti i dettagli. Se sei a Kyoto e vuoi portare con te una chawan, non scegliere la più perfetta, nemmeno la più costosa. Ascolta invece il tuo cuore scegli quella che fa vibrare di più la tua anima.

3. Gong Fu Cha, Cina

Sempre in Asia, più precisamente in Cina, scopriamo la cerimonia del tè cinese, il “Gong Fu Cha” (letteralmente “prendersi il tempo per il tè”). In verità il Gong Fu Cha non è una cerimonia vera e propria, ma piuttosto un metodo che viene anche utilizzato anche in altre zone, come il Taiwan. Nel Gong Fu Cha il tè viene preparato a partire da un forte dosaggio iniziale e con multiple infusioni, che consentono di rivelare poco a poco tutti i sapori e gli aromi della bevanda. I cinesi eseguono quotidianamente il rituale del Gong Fu Cha, che consente di ottenere un tè perfettamente infuso. Quando, però, viene praticato dai maestri del tè, si tratta di una vera arte.

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#gongfucha #kungfuteaceremony

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4. Il tè alla menta, Marocco

Il tè alla menta è parte integrante dell’identità marocchina ed è uno dei simboli dell’ospitalità locale: viene offerto in segno di benvenuto e risulta molto scortese rifiutarlo. Se visiti Marrakech, ti verrà probabilmente offerto svariate volte, al ristorante e anche nella medina. Per prepare un tè marocchino a regola d’arte, bisogna farlo bollire per ossigenare bene l’infusione e facilitarne la digestione, e poi versarlo dall’alto in modo da creare un po’ di schiuma sulla superficie nel bicchiere. Il tè e la menta restano poi infusi nella teiera e cambiano quindi di sapore a ogni bicchiere riempito. “Il primo bicchiere è dolce come la vita, il secondo è forte come l’amore e il terzo amaro come la morte”, recita un vecchio proverbio marocchino.

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5. Il samovar, Russia

I russi non bevono esclusivamente vodka, ma anche tè! Anzi, il tè occupa un posto importante nella cultura russa e il samovar ne è il simbolo. Si tratta di un recipiente che serve a far bollire l’acqua e a mantenerla sempre calda; quando i russi si ritrovano in famiglia o tra amici per gustare il tè, il samovar è sempre posizionato al centro del tavolo, a fianco alla teiera in cui si trova un tè molto concentrato. Spesso la teiera stessa è posizionata sotto al samovar per tenerlo al caldo. Ciascun invitato deve versare nella propria tazza la quantità desiderata di tè prima di diluirlo con l’acqua bollente del samovar. Contrariamente alle pratiche asiatiche, il tè in Russia è sempre zuccherato, non segue un rituale particolare e non viene consumato a un preciso orario come in Gran Bretagna, e di solito è accompagnato da qualche stuzzichino. In passato gli uomini d’affari avevano l’abitudine di ritrovarsi intorno a un enorme samovar di 10 litri per negoziare e discutere le loro transazioni.

6. Çay, Turchia

In Turchia il tè, o “çay”, è una vera istituzione e il consumo di tè locale è davvero notevole! A Istanbul il tè viene venduto e consumato ovunque: nei negozi, in casa, nelle sale da tè chiamate “çay bahçesi” in turco. Ricorderò sempre il mio coinquilino turco che lo lasciava bollire per ore sul fuoco (per avere sempre del tè caldo a disposizione) e che a volte, con mio sommo disappunto, si addormentava o usciva di casa lasciando il gas acceso e il bollitore vuoto sul fornello. Tradizionalmente, in Turchia, per preparare il tè, si utilizza una sorta di samovar, il “çaydanlık”, un recipiente a due piani che serve sia come teiera che come bollitore. Il tè si beve in bicchieri trasparenti a forma di tulipano, che lo mantengono caldo e permettono agli aromi di volatilizzarsi.

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