Scopriamo insieme le opere di un grande artista del Novecento italiano, famose in tutto il mondo hanno appassionato critici e amanti dell’arte.
L’Arte è uno dei nostri punti deboli, ammaliati da artisti quali Van Gogh, Frida Kahlo, senza dimenticare i grandi del rinascimento e di epoche più recenti, abbiamo scelto di proseguire il nostro racconto ricordando un artista italiano degli anni trenta del secolo scorso.
Genio poliedrico e complesso, Lucio Fontana è stato un maestro dell’arte del secolo scorso. Ancora oggi le sue opere vengono ammirate, studiate ed esposte in tutto il mondo. Ricordato per i suoi tagli e per le luci, Fontana ha saputo creare capolavori unici secondo un’impostazione oggi definita per cicli tipologici.
Ecco allora un elenco, non esaustivo, di alcune delle sue creazioni più famose.
1. I Tagli
Chi ha avuto modo di osservare i suoi lavori sa bene che non c’è un’opera uguale alle altre, ciò è perfettamente visibile anche nel ciclo dei tagli. Queste opere si datano al decennio 1958 – 1968 e ne realizzò circa 1500, facendone il filone più florido della sua produzione artistica.
Si narra che le tele venissero lasciate appese anche alcune settimane prima che l’artista procedesse al taglio con un’attenzione al dettaglio quasi maniacale.
Alcune opere sono esposte al MET di New York.
2. Le Ambientazioni
Questo ciclo di opere vede elementi plastici e pittorici anche diversi tra loro, ma gli elementi più rappresentativi nell’immaginario comune sono sicuramente le luci. Tra le più famose e riconoscibili le installazioni al Museo del Novecento, a Milano.
Pochi sono a conoscenza del fatto che, alcune di queste realizzazioni, sono state pensate anche per elementi architettonici preesistenti grazie alla collaborazione con diversi architetti del suo tempo, Gio Ponti incluso. Non è impossibile dunque entrare in un palazzo milanese e trovare un’opera targata Lucio Fontana.
3. Le Sculture
Tra i vari capolavori di Lucio Fontana non possiamo dimenticare le sculture, una delle più famose è sicuramente il “Campione Olimpionico (atleta in attesa)”. L’opera completata tra il 1931 e il 1932 rappresenta Ciro Verratti, medaglia d’oro nel fioretto alle Olimpiadi di Berlino del 1936.
Il Campione è oggi al Museo della storia di Bologna, ha girato il mondo venendo esposto a Milano, Roma, Parigi e New York.
4. I Buchi
Un altro elemento che contraddistingue l’artista, assieme ai tagli e alle ambientazioni con i giochi di luce, sono i buchi. Studiati nel minimo dettaglio come a formare costellazioni. Non sorprenderà allora che questi buchi prendano il nome di “Concetto spaziale”.
A ben vedere nelle sue opere il concetto spaziale è un trait d’union che collega tutto il suo lavoro già dal 1947, quando assieme ad altri scrive il Primo Manifesto dello Spazialismo e successivamente il Manifesto tecnico dello Spazialismo.
5. La Fine di Dio
Continuando l’esplorazione del Concetto spaziale, non possiamo non menzionare il gruppo di opere sotto “La Fine di Dio”. Le opere di questo ciclo sono state realizzate partendo da un telaio ovale – delle stesse dimensioni per ciascun lavoro – e si caratterizzano per la presenza di buchi, squarci e/o graffiti.
6. I Disegni
Chiudiamo l’excursus sulle opere di Fontana con un approfondimento sui suoi disegni. Questo insieme di opere accompagna la sua produzione artistica per tutta la carriera. E’ allora possibile vedere, anche grazie ai numerosi appunti, come l’artista ha sperimentato nel corso degli anni, quali sono i temi ricorrenti, come si è evoluto lo stile nel tempo.